Mondiali Zurigo 2024, Remco Evenepoel conquista il secondo titolo a cronometro consecutivo: “È stata la crono più difficile della mia vita”

Remco Evenepoel conquista il titolo iridato a cronometro ai Mondiali di Zurigo 2024. Al termine di una combattutissima lotta contro Filippo Ganna (Ineos Grenadiers), il belga, portacolori della Soudal Quick-Step, è riuscito a fermare il cronometro sul tempo di 53’01”, 6 secondi in meno dell’azzurro, e a conquistare così il secondo mondiale consecutivo della specialità dopo quello di Glasgow dello scorso anno. Non si è trattato di una prova semplice per il nativo di Aalst, già campione olimpico in carica a cronometro, che, oltre a dover sistemare un problema meccanico accaduto pochi secondi prima del via, è stato costretto a correre tutta la prova senza il misuratore di potenza, strumento ormai diventato fondamentale per i ciclisti professionisti.

È stata una giornata folle – spiega il 24enne intervistato dopo l’arrivo – Mi ci è voluto tempo per sentirmi di nuovo bene dopo le Olimpiadi e per ritrovare la forma, ma è arrivata proprio al momento giusto. Per me è stata una giornata difficile, la mia catena è caduta quando mancava un minuto alla partenza, poi dopo essere partito mi sono accorto di non avere neanche il misuratore di potenza quindi è diventata una cronometro basata esclusivamente sulle sensazioni. Ho fatto molta fatica negli ultimi 2-3 chilometri, forse ho spinto troppo nel secondo tratto in salita e nella successiva discesa e poi negli ultimi chilometri senza misuratore di potenza ho faticato a tenere il ritmo. Ma alla fine in un campionato a cronometro non conta il distacco, io ho visto che il mio tempo era in verde e ho voluto celebrare”.

Il corridore fiammingo si è dimostrato ancora una volta il più forte nelle prove contro il tempo, riuscendo anche a gestire lo sforzo senza l’ausilio della tecnologia e nonostante alcuni momenti di difficoltà durante gli oltre 50 minuti di sforzo: “Mi sentivo bene in partenza – conclude il classe 2000 – Poi ho avuto un momento difficile nella parte centrale della salita, ma nella prima discesa mi sentivo di nuovo bene, sentivo come se le mie gambe avessero ripreso ossigeno. Sapevo di dover spingere, ma era complicato perché non potevo superare il limite e non sapevo quel che stavo facendo di preciso. Penso sia stata la crono più difficile della mia vita. Ma, alla fine, se vuoi vincere devi sentire anche il tuo corpo. Sono cose che succedono e alla fine abbiamo vinto, che è la cosa più importante”.

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